La chiesetta di San Giovanni Battista fu eretta per opera e devozione di Nicolò Bello e passò in seguito alla famiglia Clavica.
L’edificio si presenta compatto e squadrato, realizzato con regolari conci in pietra, appena alleggerito in facciata dalla luce del portale, ad arco a pieno centro con cornice modanata, e dalla sovrastante finestra rettangolare.
Sulla facciata laterale vi era un altro accesso alla chiesa, attualmente murato, il campaniletto a vela conserva una campana datata 1634.
L’interno si articola in un’unica navata le cui pareti di ambito sono scandite da due arcate a sesto pieno. Una cornice poco aggettante decorata con rosette, ghirlande, rotoli corre continua al di sopra delle arcate.
Il vano è coperto da una volta a botte che reca in chiave piccoli elementi vegetali decorativi scolpiti a tutto tondo (si tratta probabilmente di materiale di riutilizzo di una precedente chiesa ndr).
A sinistra dell’ingresso, sostenuta da una colonnina, è un’acquasantiera in pietra, databile al XII secolo, che presenta la vasca lavorata a baccellatura lungo il bordo superiore e decorata sulle quattro facce da fiori, da una rosetta e, sulla faccia rivolta verso la controfacciata, da una testina antropomorfa.
L’unico altare, in carparo, consiste in una mensola sostenuta da due colonnine, con la pietra sacrale recante l’iscrizione 3 MARZO 1787 / ALESSANDRO MARIA KALEFATI (Vescovo di Oria dal 1781 al 1794).
Sulla parete di fondo è una nicchia nella quale è collocata la statua di pietra policroma di San Giovanni Battista, che rinvia agli esemplari prodotti da Stefano da Putignano o dalle scuole locali di Raimondo da Francavilla.
Con i lavori di restauro, su questa parete si è scoperta la presenza di un arco a tutto sesto, appartenente all’abside dell’antica chiesa, murato presumibilmente tra il XVII e il XVIII secolo per consentire l’inserimento della nicchia e della statua del santo titolare, nonché gli affreschi di elevata fattura che ricoprono l’estradosso dell’arco stesso e la parete di fondo.
Si tratta di un’Annunciazione che presenta la vergine genuflessa posta a destra dell’abside e l’angelo annunziante a sinistra, e di una serie di medaglioni contenenti figure a mezzo busto degli evangelisti databili al XV secolo.
Al di sotto dell’angelo annunziante affiora una figura di santa, in parte però occultata dal pilastro su cui scarica l’arco della parete sinistra.
– Testo estratto dal volantino della Delegazione FAI di Brindisi – Bibliografia: Rosario Jurlaro, Francavilla Fontana, Guide Artistiche Electa, Milano, 2007
Si ringrazia la Delegazione FAI di Brindisi che ha realizzato l’iniziativa “Giornate FAI di Primavera 19-20 marzo 2016” e l’amico Mario Carlucci per la collaborazione.